venerdì 12 febbraio 2021

limite di velocità di 5 km/h per le bici: la lettera di FIAB al Presidente della Provincia di Perugia e al Dirigente del Servizio Gestione Viabilità

 

                                                                        Al Presidente della Provincia di Perugia Luciano Bacchetta

                                                                          Al Dirigente Servizio Gestione Viabilità Andrea Rapicetta

 

Oggetto: istituzione del limite di velocità di 5 km/h in alcuni tratti di strade provinciali                  

 

Gent.mi,

le scriventi associazioni FIAB Perugia Pedala e FIAB Marsciano – Amici della Bicicletta, associate a FIAB Italia (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), Federazione riconosciuta dal Ministero delle Infrastrutture e presente a vari Tavoli di consultazione a livello nazionale e locale, e facenti parte del Coordinamento FIAB Umbria, comprendente anche le Associazioni di Foligno, Gubbio e Terni, sono impegnate nella promozione della mobilità sostenibile, sia urbana che come forma di turismo, in particolare per quanto riguarda l’uso della bicicletta.

Abbiamo letto con viva preoccupazione la notizia che in un tratto di circa 15 km della SP n. 340 è stato istituito il limite di velocità per le biciclette a 5 km orari per via del fondo stradale degradato.

Non solo, sempre da fonti di stampa locale, pare che lo stesso limite sarà via via implementato in altri tratti di strade provinciali.

Pur comprendendo la preoccupazione che sta alla base di tale decisione, ci preme sottolineare che il rimedio rischia di essere peggiore del male.

Ammettendo (probabilmente in maniera ipocrita) che tale limite venga rispettato da chi percorre quelle strade in bicicletta, questo, oltre a mortificare i tempi di percorrenza, aumenterebbe in maniera esponenziale i rischi per gli utilizzatori dei mezzi a due ruote per una serie di motivi:

-          La velocità di 5 km/h è di per sé difficile, se non impossibile, da mantenere; l’equilibrio sui pedali è instabile e questo potrebbe provocare maggiori possibilità di rischio di cadute, nonché maggiori difficoltà nell’effettuare manovre che si dovessero rendere necessarie in particolari situazioni;

-          In caso di provenienza da dietro di un veicolo (autovettura o camion) nello stesso senso di marcia, il differenziale di velocità tra i due mezzi riduce drasticamente il tempo a disposizione del guidatore nel percepire il pericolo di un ostacolo poco più che fermo lungo la propria corsia di percorrenza e di conseguenza gli spazi di frenata nel caso in cui non sia possibile procedere al sorpasso. Rischio ancor più evidente quando ciò avviene appena dopo una curva, magari nei tratti di discesa.

Lo stesso ciclista ha meno tempo per percepire l’incombente pericolo.

-          La velocità di 5 km/h è la velocità di quando si cammina a piedi. E non a caso i pedoni sono obbligati a circolare lungo il bordo strada opposto a quello della direzione di marcia, proprio per avere maggior possibilità nel percepire i pericoli ed eventualmente porre in essere tutte le misure di precauzione per evitare pericoli.

Tutti motivi che indurrebbero il ciclista a non rispettare paradossalmente tale limite per motivi di sicurezza; di fatto, il ciclista viene quindi messo nella condizione di dover scegliere se non rispettare la norma o se veder aumentare il rischio di possibili incidenti con altri veicoli, con esiti probabilmente più infausti di eventuali cadute a causa di buche.

Un trattamento che francamente la categoria non merita.

Ancor più preoccupante sarebbe adottare come misura alternativa il divieto totale di percorrenza di quelle strade per le biciclette.

Lungi da noi voler far passare messaggi del tipo che i ciclisti non siano tenuti ad osservare le norme e le precauzioni che tutti gli utenti della strada dovrebbero osservare; riteniamo però, a maggior ragione in una fase storica dove si cerca di incentivare la mobilità dolce, di cui la bicicletta è il mezzo più rappresentativo e simbolico, che con questo tipo di decisioni si vada in direzione opposta.

In caso di asfalto particolarmente degradato, va anche considerato che il ciclista, alla costante ricerca di tragitti meno trafficati, è comunque maggiormente predisposto a percorrere terreni accidentati di ogni tipo; riteniamo pertanto sia più saggio adottare misure di tipo diverso, di natura più persuasiva che impositiva, come ad esempio possono essere cartelli di pericolo che avvisano delle condizioni del fondo stradale.

A supporto di quanto sosteniamo, ci pare corretto anche fare appello alla  legge n. 366/1998 recante "Norme per il finanziamento della mobilità ciclistica", oltre a incentivare, con un apposito fondo presso il Ministero dei Trasporti (art. 3) la realizzazione di interventi necessari allo sviluppo e alla sicurezza stradale del trasporto ciclistico urbano e turistico, all'art. 10, commi 1 e 2, apportando modifiche al nuovo Codice della strada, ha posto l'obbligo per gli Enti proprietari delle strade di realizzare piste e percorsi ciclabili adiacenti sia a strade di nuova costruzione sia a strade oggetto di manutenzione straordinaria.

Ci preme anche sottolineare la potenzialità di questi percorsi locali, adattissimi allo sviluppo di un turismo sostenibile ed in particolare al cicloturismo, dato che costituiscono importanti collegamenti tra Perugia, Marsciano ed il lago Trasimeno. Una tendenza del turismo in fortissima crescita negli ultimi anni, che attira e concentra investimenti locali e nazionali, in quanto favorisce lo sviluppo economico dei territori coinvolti, e perciò vista favorevolmente e incentivata dalle amministrazioni comunali e regionale.

Con la presente siamo quindi a chiedere di rivedere profondamente nel merito la posizione assunta dall’Amministrazione Provinciale e ci rendiamo disponibili per un eventuale incontro per affrontare il problema in maniera più dettagliata e cercare soluzioni che possano mettere insieme la sicurezza e una “serena” fruibilità delle strade da parte dei ciclisti.

In attesa di un Vostro riscontro, porgiamo cordiali saluti.

Perugia, 25/01/2021

Paolo Festi – Presidente FIAB Perugia Pedala 340 4685074 presidente@fiabperugiapedala.org

Micaela Doretto – Presidente FIAB Marsciano Amici della Bicicletta 347 8300025 fiabmarsciano@gmail.com

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